Residenza MM
Villa unifamiliare | 2023

L’intervento s’inserisce nel contesto di una nuova realtà insediativa, posta a sud del centro del comune di Comerio.
Viene proposta la realizzazione di un edificio unifamiliare di tre piani complessivi, una villa singola contraddistinta da un’architettura dal carattere contemporaneo capace di riprendere i tratti della tradizione contadina e del comune stesso.
Il progetto è composto da un volume principale a due falde e da elementi complementari (studio, tettoia d’ingresso, filtro verso il giardino) caratterizzati da coperture piane verdi e da una differente tonalità cromatica.
In fase di progettazione si è ritenuto fondamentale tener conto dell’esposizione solare, in particolare per quanto riguarda gli ambienti vivibili della casa. Per questo è stato realizzato un open-space ben illuminato da grandi vetrate, rivolto a sud-est, collegato ad una zona pavimentata esterna, che si apre verso il giardino in direzione del torrente Arianna.
La zona notte è posta al primo piano, dove la camera matrimoniale è dotata di una terrazza che si apre verso sud-ovest catturando l’immagine del lago di Varese e della catena montuosa del Monte Rosa.
L’intervento edilizio è facilmente raggiungibile, poiché è collocato a ridosso
della strada di accesso alla lottizzazione ed il progetto è posto a nord-ovest del lotto per dare continuità allo sviluppo urbano della lottizzazione presente.
A nord sono presenti gli accessi, pedonale e veicolare, oltre alla tettoia dei posteggi, cosi da creare uniformità con gli accessi delle costruzioni esistenti.
A copertura dell’edificio principale è presente un tetto a falde in cotto senza gronda con pendenza del 35%. La falda esposta sud-est è coperta per la quasi totalità della sua superficie da un impianto fotovoltaico capace di alimentare la casa e suoi impianti, cercando di utilizzare per la quasi totalità dell’anno energia rinnovabile.
CONCEPT



Residenza MM è composta da 4 Elementi che costruiscono gli spazi. Due setti e due volumi si alternano creando giochi di pieni e vuoti, scorci e percorsi che ti invitano a percorrere e scoprire gli spazi che compongono l’abitazione.
L’ingresso all’abitazione è il primo tema affrontato. Un giardino verde e rigoglioso ci accoglie sulla soglia di ingresso, luogo di transizione e tra esterno ed interno, dal quale si raggiungono i due ingressi: l'abitazione e lo studio.
Entrando nell’abitazione si apre la zona giorno caratterizzata da grandi finestre capaci di unire il soggiorno con lo spazio living esterno, formando così uno spazio omogeneo da sfruttare nelle belle giornate. La scelta di utilizzare il medesimo pavimento sia all'interno che all'esterno aumenta la percezione di continuità dello spazio.
Le arcate che caratterizzano il muro esterno, fungono da filtro tra interno ed esterno, tra abitato e natura. Gli archi a tutto sesto, disegnati sulla proporzione aurea entrano in armonia con la natura, madre di tutte le misure.
La scelta di porre la zona notte al secondo livello, più appartato e riservato, è dettata dalla meravigliosa vista del lago e della catena montuosa del Monte Rosa, che durante i tramonti si trasforma in un pittoresco dipinto mozzafiato.
La casa contadina
“Per quanto riguarda lo schema architettonico e tipologico delle cascine, sebbene in tutti i trattati di architettura vi fosse sempre una parte dedicata alla casa contadina e alla azienda agricola (si veda ad esempio Leon Battista Alberti, Sebastiano Serlio, Andrea Palladio, Vincenzo Scamozzi, fino alla trattatistica settecentesca del Milizia), non è possibile riferirci a modelli tipizzati.”
- Tratto da: Le cascine di Milano: antiche testimonianze di un mondo contadino, di Mauro Colombo
Pur non potendo partire da una uniformazione di stile, analizzando le case contadine, anche se costruite in epoche diverse, troviamo caratteristiche comuni dal punto di vista architettonico, tipologico e funzionale. Concepita inizialmente come capanno per il ricovero delle greggi, la casa colonica si trasformò presto in edificio promiscuo per l’assolvimento dell’attività contadina: frequentemente la struttura dell’edificio prevedeva un piano terra adibito al ricovero degli animali e un piano superiore adibito a vera e propria abitazione per la famiglia contadina, dove la stanza più importante era la cucina che si accorpava con il soggiorno, ove era posto un ampio focolare che, oltre alla preparazione dei pasti, fungeva da riscaldamento per l'intera casa. Qui dormivano anche tutti gli occupanti della casa ai quali venivano assegnate le stanze adiacenti. Il bagno, infine, era esterno e non direttamente collegato all'abitazione. Nella casa rurale si assisteva ad una pluralità di funzioni ideate per rispondere alle più diverse esigenze e, proprio per questo, la casa mezzadrile è divenuta sempre più complessa ed articolata nel corso degli anni, arricchendosi via via di annessi e di altre costruzioni che posizionate attorno alla casa proprio per renderla adatta alle esigenze del momento, sia nella distribuzione degli spazi interni che, esternamente, con l’aggiunta di nuovi corpi, uniti all’esistente o autonomi. Queste aggregazioni erano composte da volumi più semplici nei quali si svolgevano i lavori connessi alla coltivazione. Con lo spostamento delle stalle all’esterno dell’abitazione, venne riconfigurato il fabbricato principale portando al pian terreno la zona giorno, della vita quotidiana, e ai piani superiori la zona notte. Queste case avevano quasi esclusivamente una pianta rettangolare ed erano strutturate su due piani, con una minima sporgenza rispetto alle pareti esterne della copertura del tetto, la quale era realizzata con coppi per lo scolo delle acque e, nella maggior parte dei casi, era priva di grondaie che servivano ad incanalare le acque piovane in cisterne, ove presenti. L’ubicazione dei fabbricati veniva studiata in maniera scrupolosa prima della loro edificazione; veni¬vano ad esempio evitate le zone franose e quelle paludose, a favore di ubicazioni ventilate e ponendo molta attenzione sullo spostamento del sole, che condizionava l’orientamento e la forma dell’edificio. Risaltava l’estrema semplicità delle forme costruttive e la povertà dei materiali di costruzione, presentando al contempo una struttura complessa e articolata dal punto di vista funzionale. Possiamo pertanto concludere affermando che la casa contadina era una casa costruita basandosi sui bisogni delle persone e sulle attività che venivano svolte in quel periodo storico. L’analisi di questa tipologia architettonica è stata la base per la progettazione, contestualizzando le necessità ai giorni odierni e tenendo conto di uno stile di vita naturalmente differente. La casa è infatti composta da un volume principale e da volumi ed elementi complementari aggregati come studio, tettoia d’ingresso e terrazza, la quale funge da filtro verso il giardino (come approfondito in seguito). In fase di progettazione si è ritenuto fondamentale tener conto dell’esposizione solare, sia per quanto riguarda gli ambienti vivibili della casa, sia per garantire un comfort abitativo e un risparmio energetico. Un open-space composto da cucina e soggiorno è ampiamente illuminato da grandi vetrate, rivolto a sud-est e rappresenta il cuore stesso dell’abitazione, il luogo del vivere quotidiano, collegato ad una zona pavimentata esterna che si apre verso il giardino in direzione del torrente Arianna. La zona notte è posta al primo piano, dotata di una terrazza che si apre verso sud-ovest integrandosi con l’incantevole paesaggio circostante e riuscendo a catturare l’immagine del lago di Varese e della catena montuosa del Monte Rosa. Il progetto propone delle forme estremamente semplici partendo dall’archetipo della casa per quanto riguarda il corpo principale, un parallelepipedo per lo studio ed elementi essenziali quali setti e solette per quanto riguarda invece gli aspetti funzionali legati all’abitazione, come portici, posteggi e terrazza. Cambiando i tempi cambiano anche le esigenze di alcuni elementi della costruzione, come il tetto, che non si limita alla protezione del fabbricato e alla raccolta delle acque piovane, immagazzinate e riutilizzate in un secondo momento, ma diventa anche elemento tecnico producendo energia rinnovabile tramite pannelli fotovoltaici, necessaria ad alimentare la casa. L’abitazione è facilmente raggiungibile, poiché è collocata a ridosso della strada di accesso alla lottizzazione ed il progetto è posto a nord-ovest del lotto per dare continuità allo sviluppo urbano della lottizzazione presente. Per quanto riguarda la relazione della casa con le architetture del Comune, essendo cresciuto a Comerio, dapprima nel nucleo, poi nel tessuto edilizio sviluppatosi in epoca recente, il progetto vuole riproporre il concetto di attraversamento dell’elemento arco per raggiungere il giardino. Il nucleo storico del paese, come anticipato in precedenza, è costituito prevalentemente da case a corte. Per accedervi bisogna attraversare un portico la cui forma ad arco è prevalente, considerando la metodologia di costruzione del tempo. Questi portici, inoltre, hanno la funzione di filtro tra la strada esterna, pubblica, ed il cortile interno, semipubblico o privato, che nella maggior parte dei casi funge anche da giardino. Questo concetto viene reso attraverso il muro ad archi posto in corrispondenza della terrazza pavimentata del piano terreno orientata a sud-est e questo elemento architettonico, caratteristica ricorrente nel Comune, funge da filtro tra due contesti differenti: l’abitazione e il giardino, il costruito e la natura.